Testi

L’albero di Miele

Parlo nel sonno ma non so cosa dico
O forse semplicemente non mi so spiegare
Leggo un libro molto grosso senza le parole
Qualcuno le ha nascoste oppure ho gli occhi chiusi

Cosa resterà, cosa resterà, cosa resterà
Lingue gonfie mi chiudono la gola
Mi tolgono il respiro

Non hanno più peso le tue ideologie
Sono così assurde, ridicole ed anche vecchie
Non curarti delle voci dei beghini
Di loro non fidarti se ti chini

Cosa resterà, cosa resterà, cosa resterà
Non stupirti e osserva lentamente
Molto lentamente

Non dimenticare le parole che hanno visto i tuoi occhi
Se le getti dimmi almeno dove posso trovarle
Posso usarle per parlare anche da solo
O per concetti molto complicati

Cosa resterà, cosa resterà, cosa resterà
E’ un albero di miele che non dà più frutti

Riesci ad immaginare un Dio che sia donna
Forse all’origine di tutto c’era solo Lei
Ci hanno detto tante cose importanti
Ci hanno detto solo quello che han voluto

Cosa resterà, cosa resterà, cosa resterà
Calma piatta, all’orizzonte tutto è fermo
Tutto è niente

Ma che colore daresti all’aldilà
Non c’è niente che valga la pena
In questa specie animale esperta di rovine.

Alessandro: Voci, sax contralto
Cristian: Batteria
Rema: Fretless
Franco: Chitarra elettrica e acustica

Foglie Secche

Che fine hai fatto amico mio, ti sei perso nella nebbia
Lascia stare vecchie storie che non portano in nessun posto
Si lo so, lei non c’è, ma la musica va suonata

Il sole scivola sulle foglie, le rende lucide e belle
A guardarle sembrano finte, invece son vere come te

Sono andato a pescare, ma ho preso solo freddo
Dirompente la mia rabbia l’ho versata in un bicchiere
E dal fondo i tuoi occhi mi guardavano con disprezzo

Che tristezza e malinconia le onde del mare
Con quel lento ritornello, monotono accordo di re

Senza corpo volo via e mi sento più leggero
L’illusione dura poco, la magia è già finita
Foglie verdi, foglie gialle, foglie secche da bruciare.

Alessandro: Voce, flauto, sassofono
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Fretless

In Rime Sparse

L’aria che si fa sempre più pesante sembra di toccarla e invece è distante
Piove di già, rivoli stanchi scendono in compagnia dei miei fianchi

Facce deserte senza espressione girano in cerchio come avvoltoi
Non sai mai cosa c’è dietro il vetro dei perché. È così.

Eccoti qua, ti ho davanti, vedo i tuoi occhi e sono contenti
Sorridimi, sei così bella, è stata la mia fortuna incontrarti

Siamo un mondo senza fine, metti le mani nelle mie
Ora so che non c’è una vita senza te. È così.

Siamo un mondo senza fine, metti le mani nelle mie
Ora so che non c’è una vita senza te. È così.

La neve che cade copre le cime
La nebbia che sale copre le case
La pioggia che scende bagna la gente
Il sole che splende non costa niente.

Alessandro: Voce, flauto
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Fretless

Solo Echi

Giusy la Rossa viene spesso a trovarmi in questo cesso di città
Dolci, mi porta sempre dolci per far dimenticare l’amaro che c’è qua
Sogno, a volte spesso sogno, ma non ricordo bene, non so come si fa

Giusy sono addormentato, sotto il sole addormentato
Sento il mare nella testa, alghe e pesci nella testa

Bevo, bevo vino rosso, rosso come il sangue che ribolle in me
Giusy non te ne andare, non mi lasciare ad aspettarti qui
Solo, ora sono solo, ora non c’è più nessuno qui con me

Giusy ora se ne è andata, un viaggio di sola andata
So che non può più tornare, resto solo a fumare

E’ un arido Novembre amore mio questa giornata
Niente da inventare, niente da scoprire, solo echi, solo echi

E’ un arido Novembre amore mio questa giornata
Niente da inventare, niente da scoprire, solo echi, solo echi.

Alessandro: Voce, flauto, sassofono
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Fretless

Promesse Ridicole

Guardo dentro nel cuore
Trovo un pezzo d’amore
E’ troppo pesante
Lo getto distante

Com’è possibile sia una distanza logistica
Ma una probabile via una visione un po’ mistica

Le tue mani leggere
Bianche come la neve
La mia pelle è sospesa
Verso un punto d’intesa

Le tue calze di seta avvolte nella mia mano
Danno un forte piacere, un potere un po’ strano

E invece non è come sembra
Moralmente inaccettabile questo stato di cose

Sarebbe meglio non fare delle promesse ridicole
Potrebbe essere semplice, potrebbe essere facile
Sarebbe meglio non fare delle promesse ridicole
Potrebbe essere semplice, potrebbe essere facile.

Alessandro: Voce, flauto, sassofono
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Basso

Febbre Gialla

Chi entra nella mia vita e poi nella testa
Senza dirmi niente, senza dirmi niente
Cosa vedono i miei occhi, cosa sentono le mani,
Senza dirmi niente, senza dirmi niente

Sono io febbre gialla, sono io febbre gialla, sono io febbre gialla

Ti avvicini lentamente, e mi parli dolcemente,
Senza dirmi niente, senza dirmi niente
Le tue labbra sono calde, il tuo corpo è salato
Senza dirmi niente, senza dirmi niente

Sono io febbre gialla, sono io febbre gialla, sono io febbre gialla

Ho il fuoco dentro, ho il fuoco dentro
Sto bruciando dentro, io sto bruciando dentro

Sono io febbre gialla, sono io febbre gialla, sono io febbre gialla.

Alessandro: Voci, flauto, sassofono
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Basso

Ricordo di C

Se solo potessi ricordare il tuo sorriso
Non lo cercherei in nessun altro viso
Ma il tempo passa e la memoria s’allontana
E lascia un gusto d’aranciata amara

Ma è un tempo troppo lungo per poterlo aspettare
Compagno di sbronze, compagno d’allegria
Così un giorno arrivò la follia

Ed allora tu vivi in un castello incantato
Della tua mente hanno fatto un supermercato
Ti ho cercato ma non ti ho trovato

Mi ricordo i tuoi occhi vivi come la tua fantasia
Ero rapito dalla tua cortesia

Se il futuro è incerto e a volte anche il passato
Immagini fragili nel tempo che se ne è andato
La musica bella è quella che non suoni mai
Le tue parole non le sentirai

L’orgoglio d’attesa ci si annoia a non finire
Come quando non sai più che dire
E non puoi più mentire

Una ferita da taglio è un evento particolare
Segna l’inizio di una cosa un po’ speciale
Come il nome che non sai ricordare

Raccoglierò tutti i ricordi nella mia mano
Li metterò tutti insieme ad uno ad uno
E poi li stringerò forte forte
Finchè i miei occhi stanchi piangeranno.

Alessandro: Voci, flauto
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Basso

CdL

Strumentale

Alessandro: Sassofono
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Rema: Basso

D’Annata Verginità (Demo)

D’annata verginità sei ancora in mezzo qua
Ti avessi venduta, adesso avrei un’altra età
D’annata verginità, d’annata come il buon vino
Ma non prende valore, diventa solo acidità.

Resta vicino a me
sei vuoi avere un po’ di speranza per il futuro
Le tue amiche, si sa,
hanno un senso di pietà ma non mi hanno dimenticato
Ho la moto quaggiù
una corsa in mezzo al vento per essere forti e sciolti
Ma se tu non lo vuoi non è colpa mia
Ciao, vado via.

Come il vento che va
il mio tempo s’allontana da qui e molto in fretta
La mia fredda virtù
mi consola raramente e mi fa stare sempre sola
Chiudo gli occhi di più
Forse è un modo ancora questo per non aver paura
I tuoi soldi son lì sul mio letto ora vai, vai
Vai via

E’ una triste realtà
trovarsi soli in questa città
E cercare tra annunci
cuori infranti senza età

E ti penti di tutte le volte
di avere occasione per poter dire sì,
dire di sì,
solo di sì,
solo sì!

Dire di sì,
solo di sì,
solo sì,
solo sì!

Alessandro: Flauto, sassofono
Cristian: Batteria
Franco: Chitarre elettriche
Katiuscia: Voce
Rema: Fretless

 

 

 

 

Condividi:

Commenti

commenti

I commenti sono chiusi.